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Claudio CALANDRA

Claudio CALANDRA


Nasce a Torino nel 1818 , avvocato, ingegnere idraulico, geologo, poeta e grande appassionato di archeologia muore nel 1882, viene sepolto a Murello dove la sua famiglia possiede dei terreni e una casa di campagna. Dopo la morte della moglie Malvina Ferrero di appena ventotto anni provvede da solo all’educazione dei figli Edoardo e Davide . Amante della vita all’aperto e degli esercizi fisici trasmise queste sue passioni ai figli che addestrava alla scherma e alla caccia altra sua forte passione . Claudio fu anche un collezionista di armi antiche che si unirono alle sue innumerevoli raccolte di libri sull’arte militare , artiglieria, fortificazioni e tattica. In questo ambiente ricco di ideali, eroismo e forza fece crescere i suoi figli che rimasero indelebilmente segnati riportando questi valori nelle loro opere. Ricoprì per anni la carica di Sindaco di Murello e quella di vice-presidente della Provincia di Cuneo fino a che fu chiamato a esercitare quella di deputato nella IX e X legislatura del Regno d’Italia al tempo in cui la capitale era Firenze , facendo parte della commissione per la coltivazione delle risaie. Quì incontriamo il tema dell’acqua che portò l’ingegnere idraulico e geologo alla realizzazione dei fontanili. L’evoluzione agricola dell’ottocento, grazie anche all’introduzione di coltivazioni tipo il mais, ha portato alla necessità di sempre maggiori quantità di acqua irrigua, per sopperire a questo bisogno, in particolare nel cuneese , si è assistito alla realizzazione di numerosi fontanili. Nella seconda metà del secolo Calandra inventava un sistema per l’estrazione artificiale delle acque sotterranee tramite l’infissione di appositi tubi metallici con una lunghezza massima di 10-12 metri e un diametro che può variare da 10 a 20 centimetri. Una delle estremità ha forma appuntita , punta sulla quale vi sono i fori per l’ingresso dell’acqua, l’estremità opposta affiorante dal terreno può avere fogge molto diverse . Nelle pause dei suoi impegni è stato anche poeta. Nelle sue opere ha saputo esprimere tutta l’amarezza e la delusione che è stato , dopo l’unità d’Italia, lo spostamento della capitale da Torino a Firenze e infine a Roma. Alcune sue poesie sono state pubblicate da Stefano Mina nel volume “Canzoni Piemontesi e cenni storici sulla letteratura subalpina” (1860). Il 22 luglio 1878 inizia la sua avventura come archeologo sul campo aiutato dai figli Edoardo e Davide. Iniziano infatti a Testona di Moncalieri lo scavo di una necropoli longobarda, il sito risulta di grande interesse sia per il numero di sepolture in esso contenute sia per i numerosi corredi funerari ritrovati, oggi esposti presso il museo delle antichità di Torino nelle sale dedicate al territorio piemontese. Claudio ed Edoardo Calandra pubblicarono la relazione sullo scavo con il titolo “DI UNA NECROPOLI BARBARICA SCOPERTA A TESTONA Torino”, Stamperia Reale della Ditta G.B. Paravia e COM., 1880. Murello è stato sempre molto legato a Claudio. Da parte sua durante il suo mandato di Sindaco ha continuato e dato nuovo impulso all’opera di sviluppo e bonifica cominciata dalle precedenti amministrazioni con la costruzione di due estesi fontanili, secondo il suo ormai noto sistema. Questi portarono la necessaria acqua irrigua e garantirono un flusso costante di acqua al mulino che fino ad allora funzionava in modo stagionale, per ultimo fece costruire a sue spese una fontana a uso di tutta la popolazione. Per questo nel 1864 la Cittadinanza a opera dell’Amministrazione Comunale lo convinse ad accettare un tributo di riconoscenza consistente in una colonna di pietra con la seguente iscrizione : “Tanta vena d’acqua apriva il Municipio di Murello a beneficio del Comune col trovato e l’opera del suo Sindaco Cavaliere Avvocato Calandra “ L’anno 1864